Domanda: “Che significa il termine cultura?”. Abbiamo sempre detto che è bene andare alla ricerca dell’etimo della parola e coglierla là dove nasce, per evitare che prenda subito brutte strade. La parola “cultura” viene dal verbo latino “colo” (colo-colis-colui-cultum-colere, terza coniugazione), che tradotto letteralmente vuol dire “coltivare”. In termini ancora più stringati vuol dire “curare”… Continua a leggere Critica culturale 04 del 08.02.1999
Autore: pipar
Critica culturale 03 del 11.01.1999
Leggevo sul Corriere della Sera una constatazione di un intellettuale che diceva: “dal mondo cattolico non può venire alcun progetto culturale”. Ho pensato che, finalmente, qualcuno ha fatto una osservazione intelligente. Chi scriveva, però, voleva quasi sminuire il mondo cattolico, la cultura cattolica, incapace ormai di progetti culturali. L’osservazione è giusta, il giudizio è sbagliato.… Continua a leggere Critica culturale 03 del 11.01.1999
Critica culturale 02 del 14.12.1998
Alla fine di questo corso di critica culturale, come vi ho accennato ieri, dovremmo arrivare al punto di dire: “Meno male che non sono un persona di cultura”. Solitamente la gente si offende quando gli si dice: “Tu non sei una persona di cultura”. Invece noi dovremmo arrivare a dire: “Meno male che non sono… Continua a leggere Critica culturale 02 del 14.12.1998
Critica psicoanalitica 01 del 16.11.1998
Vi vedo numerosi e attenti e mi chiedo sempre il motivo di questa grande attenzione che si ha nei confronti di queste tematiche della psiche. Tutti i termini composti con questa parola – psiche -, hanno un fascino tremendo sulle persone, evocano fantasmi, in alcuni evocano delle aule misteriose, fascinose; se si vuol far colpo… Continua a leggere Critica psicoanalitica 01 del 16.11.1998
Critica culturale 01 del 9.11.1998
Vi devo fare una confessione, una volta tanto il prete si confessa; in realtà mi confesso una volta al mese, non oltre: mi confesso una volta al mese perché mi ritengo capace di peccare, so peccare scientificamente perché conosco bene il limite, so come si pecca e come non si pecca: se uso il pronome… Continua a leggere Critica culturale 01 del 9.11.1998
Psicoanalisi 09 del 20.04.1998
Che cos’è l’apocalisse? L’apocalisse non è la fine. La parola “apocalisse” vuol dire “rivelazione”. il libro dell’’“Apocalisse” non riguarda le cose ultime in senso cronologico, non parla della fine del mondo. L’“Apocalisse” è rivelazione delle cose ultime, ma ultime nel senso di prime. Che cosa vuol dire “prime”? Rivelazione delle cose prime, cioè di quelle… Continua a leggere Psicoanalisi 09 del 20.04.1998
Psicoanalisi 08 del 16.03.1998
Com’è stato già detto le volte precedenti, la psicologia cerca di mettere le persone in relazione fra loro con vincoli duraturi, mentre la psicanalisi è prima di tutto quel metodo e poi quello stile che scioglie le relazioni fra gli individui. La parola “psicoanalisi” deriva dal greco e significa “sciogliere la psiche”. La psicoanalisi è… Continua a leggere Psicoanalisi 08 del 16.03.1998
Morale 04 del 09.03.1998
Dovrebbe essere chiara la differenza tra Etica e Morale. L’Etica è il “principio di azione immediata”; la Morale è il “principio dell’azione riflessa”. Questa differenza è importantissima, perché l’Etica, come principio immediato di azione, ci apparenta agli animali: c’è, infatti, una scienza che si chiama etologia, che è lo studio del comportamento degli animali, i… Continua a leggere Morale 04 del 09.03.1998
Teologia 09 del 02.03.1998
I miti sono le favole originarie, le teorie originarie. Le teorie sono le favole che ci raccontiamo per non vedere le cose come stanno. I miti sono le favole “sincroniche”. È importante ricordare la differenza tra sincronico e diacronico. Noi possiamo avere un approccio all’esperienza di tipo sincronico, oppure diacronico. L’approccio sincronico è quel colpo… Continua a leggere Teologia 09 del 02.03.1998
Psicoanalisi 07 del 16.02.1998
Il sincronico è colui il quale individua in un colpo d’occhio la struttura della Storia e si rende conto che l’analisi di una serie di eventi non presenta, per lui, alcuna novità. Egli conosce benissimo come le cose iniziano, si sviluppano e finiscono. Quindi uno studio sincronico permette, dall’analisi della struttura, di prevedere lo svolgersi… Continua a leggere Psicoanalisi 07 del 16.02.1998